AVIS Comunale Cremona

4 EDItORIALE UN SOGNO CHE CONtINUA di Ferruccio Giovetti* * Presidente Avis Comunale Cremona Sono volati! Otto anni passati in un baleno e mi ritrovo a scrivere a tutti gli Avisini di Cre- mona per l’ ultima volta nella mia veste di Pre- sidente dell’ Avis Comunale di Cremona. A febbraio verrà eletto il nuovo Consiglio ed all’ interno di questo il nuovo Presidente e gli altri ruoli Esecutivi della nostra comunale (Vice- Presidente Vicario, Vice-Presidente Ordinario, Segretario e Tesoriere). E’ certo che io non potrò più essere Presidente in quanto ho già svolto questo ruolo per due mandati di quattro anni ciascuno e le norme statutarie mi impedi- scono di essere rieletto. Dico con franchezza, anche perché molti sono coloro che me lo do- mandano, che non ho ancora sviluppato un sentimento ben orientato verso il dispiacere di non poter più essere Presidente ovvero di soddisfazione per essere arrivato a fine “car- riera”. Di certo devo dire che questi otto anni hanno rappresentato molto per me, per la mia vita, anche professionale, per la mia famiglia (sempre coinvolta), per la mia crescita. Per- tanto non posso che essere grato a chi nel 2009 e successivamente nel 2013 ha voluto che io ricoprissi questa prestigiosa carica in quella che viene definita, non senza una punta di invidia, da parte di altri dirigenti avisini ita- liani, “ un’ isola felice”, una realtà, e mi piace sempre ricordarlo, dove i sentimenti di gene- rosità, di altruismo, di solidarietà raggiungono i picchi più alti d’ Italia, con percentuale di do- natori, rispetto al numero degli abitanti della nostra città, quattro volte superiore a quelli na- zionali. Questi sono dati che si sono consolidati nel corso di questi 83 anni di vita associativa, 83 anni nei quali la nostra associazione si è ra- dicata sul territorio, ha raggiunto una sua im- portante visibilità, che le ha permesso e le permette tuttora di continuare ad essere pre- sente nella mente e nel cuore di tutti i cremo- nesi, che continuano ad afferire alla nostra sede, per potersi iscrivere a quella che sicura- mente è una delle realtà di volontariato citta- dino più stimate e benvolute. Brave persone i Donatori di Sangue. Donano senza nulla chiedere in cambio e donano quell’ elemento vitale e salvavita che è il sangue, che da sempre nell’ immaginario collettivo di tutte le culture del mondo si lega inscindibil- mente al concetto di vita. Elemento salvavita, dicevo, che ancora oggi non si può fabbricare in laboratorio, che solo una persona può donare e può mettere a disposizione di chi ne ha neces- sità. Non dimentichiamo che molte persone vi- vono, superano momenti critici, interventi ed operazioni lunghe ed indaginose solo perché chi li assiste può contare su scorte di sangue e di emocomponenti sufficienti ad affrontare tutte le necessità. Credo che sia un grande segno, prima ancora che di generosità e di so- lidarietà, di civiltà il fatto che qualcuno si privi di una piccola parte di sé e la metta a disposi- zione di chi ne ha bisogno. E penso anche che questo fosse il sogno di quei coraggiosi e te- merari (per quei tempi) 14 cittadini di Milano che, nel lontano 1927, riunendosi intorno alla figura per certi versi già carismatica del dottor Formentano, diedero inizio ad una delle av- venture più formidabili della nostra storia. Il sogno che tutti avessero sempre a disposizione il sangue necessario per potersi curare e per poter guarire. Noi a distanza di anni coltiviamo ancora questo sogno ed il nostro operare ed agire va proprio in questa direzione affinchè i più bisognosi, i più fragili possano sempre con- tare sulla generosità dei più fortunati. Nel momento in cui leggerete queste poche righe saranno già trascorse le Festività di fine anno e pertanto il mio fraterno augurio è quello di un sereno e fecondo 2017. Vi abbraccio con affetto.

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