9 AVIS CREMONA DEL DONATORE DI SANGUE verse. Le celebrazioni sono importanti, continua, perché fanno riflettere sul dono e ciascuno di noi tutti i giorni dovrebbe trasmettere la bellezza del gesto a chi gli è vicino. Presente anche Mara Sperlari di ADMO, l’associazione dei donatori di midollo osseo, che condivide la sede con l’Avis, ne condivide i valori e spesso i momenti promozionali. La mattinata prosegue con “essere volontari: una scelta personale a favore della comunità”: intervento dei Volontari di Circolo Atlante Cremona, Luca Bonali e Ghislano Pini. Modera: Andreina Bodini La relazione si articola in due momenti e si apre con l’intervento di Ghislano Pini che illustra come anche il volontario della Protezione Civile abbia come obiettivo principale la salvaguardia della vita umana. Come opera la protezione civile? Organizza le forze divise tra professionisti e volontari. Dei primi fanno parte tutte le forze che conosciamo: Militari, Vigili del fuoco, Carabinieri, Croce Rossa. I volontari costituiscono un settore di supporto. Ma volontari non ci si improvvisa. Sollecitato dalla moderatrice, Ghislano, che in gioventù fece parte dei cosiddetti angeli del fango durante l’alluvione di Firenze nel 1966, porta l’attenzione sulla differenza tra quell’intervento operativo e gli interventi ed obiettivi attuali. Allora si interveniva a fatto avvenuto; ora invece si lavora sulla prevenzione, poi sull’emergenza e sul post emergenza. In sostanza il volontario attuale deve essere formato. Non basta la spinta emotiva perché un volontario che parte in solitaria, sia pur mosso da buoni intenti, crea criticità: problemi di identificazione, problemi di gestione della sua persona, problemi nel portare aiuto perché non sa come muoversi, non ha i mezzi. Luca imposta la sua relazione sulla realtà del volontario: cosa significa essere un volontario di Protezione civile al giorno d’oggi. E lo fa con slide appositamente approntate e commentate con passione. La legge consente ai volontari di protezione civile di assentarsi dal lavoro senza perdere la remunerazione; ciò nonostante quando arriva il messaggio che c’è un’emergenza in corso e bisogna partire, ci si deve attivare in fretta avvisando datore di lavoro e famiglia. La squadra ha un turno di una settimana sotto la guida di un caposquadra che non è un superiore (non esistono i gradi nella protezione civile), ma un volontario con più esperienza. Luca poi mostra l’attività del Circolo Atlante di protezione civile di cui fa parte e sullo schermo compaiono immagini di salvataggio e trasporto di beni culturali, schedati e messi al sicuro nei magazzini fin che dura l’emergenza. Non c’è che dire: l’intervento ha suscitato un vasto interesse ed ha reso possibile allargare lo sguardo su altre realtà di volontariato cui ci lega l’importanza di fare del bene. Al termine sono stati premiati i donatori avisini presenti che hanno all’attivo 75 donazioni. A loro vada il nostro più sincero ringraziamento.
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