13 AVIS CREMONA DEL DONATORE DI SANGUE catore intrecciata con quella di donatore. Andrea esordisce con una frase non scontata “mi riempie di orgoglio essere un donatore”. La sua storia comincia 18 anni fa, in piena carriera professionistica, con l’aiuto del dottor Crotti che lo ha spinto e invogliato a donare facendo plasma perché più compatibile con l’attività agonistica. Prosegue Andrea “Donare è un gesto bellissimo, che fa sentire bene in primis gli altri, ma anche se stessi. Io vi ho, da sempre, scorto solo aspetti positivi” Sottolinea soprattutto il donare con assoluto disinteresse “non perché si è un giocatore di serie A, allora bisogna fare il donatore, no. Entrare al centro trasfusionale dell’ospedale e percepire da tutte le persone presenti e dagli addetti ai lavori grande passione per quello che fanno e trasmettere quel senso di appartenenza mi fa sentire bene, tuttora, come dirigente e padre di famiglia.” Da ex atleta sa che non è facile spingere gli atleti professionisti a donare, a volte “vivono su una nuvoletta da privilegiati”, invece in quanto tali devono essere un esempio per i più giovani, timorosi verso questo gesto pensando possa far male o essere troppo invasivo. Del sangue, come di altre cose nella vita, non si percepisce l’importanza finché non si ha bisogno così anche Andrea raccontando i problemi di salute del padre ha compreso ancor di più l’importanza di questo gesto. Il presidente Scala chiede se ci sono titubanze tra gli sportivi nell’avvicinarsi alla donazione o sono legate a delle paure infondate. Il general manager risponde che la sua esperienza è assolutamente positiva anzi si è periodicamente controllati e secondo aspetto, già accennato, vede nello sportivo un esempio che deve trasmettere valori agli altri, soprattutto quando si è sportivi in vista, seguiti da tante persone. Già in occasione del 90° dell’Avis di Cremona c’è stata collaborazione con la società Vanoli e in precedenza lo stesso Conti è stato testimonial di Avis Cr, il presidente Scala spera in future collaborazioni soprattutto col settore giovanile, bacino tanto caro ad Avis. Conti accoglie positivamente e con orgoglio la possibilità di essere veicolo di divulgazione magari dedicando una partita interamente alla nostra associazione. Tutti noi del Consiglio direttivo dell’Avis di Cremona, unitamente al nostro presidente Giuseppe Scala, ringraziamo Andrea Conti per la sua testimonianza sperando possa aver stimolato i presenti, facendo circolare il messaggio oltre queste mura ed essere di esempio per tutti, soprattutto gli sportivi. Michela Bernuzzi
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