AVIS Comunale Cremona

10 DI PATRICk DENNIS (ED. GLI ADELPHI ) È con zia Mame che Patrick vivrà dopo la morte del padre. L’eccentrica zia, mai conosciuta di per-sona, ma preceduta da una fama leggendaria, è l’unica parente rimasta in vita che gli rimane e che dovrà occuparsi di lui, della sua educazione e dell’eredità che gli spetta in quanto unico figlio di un ricco uomo d’affari. Patrick non sa bene cosa aspettarsi da questa signora: sarà rigida e severa oppu-re sarà dolce e premurosa? Sarà antipatica e bigotta oppure simpatica e divertente? Le preoccupazioni di Patrick vengono letteralmente spazzate via nell’esatto momento in cui varca la porta dell’eccentrico e lussuoso appartamento di zia Mame, capitando nel bel mezzo di una sfrenata festa a tema giapponese. Zia Mame si mostra immediatamente per quello che è: frizzante, divertente, colta, intelligente e con un grande senso dell’umorismo. Di contro, sembra sempre un po’ sopra le righe, svagata, con poco senso pratico, ma con un grande cuore e con un grande charme. Patrick e la zia stabiliscono immediatamente una bella sintonia, la quale si trasforma in un affetto profondo, solido e sincero. Non si può certo dire che la vita con zia Mame sia noiosa: dimostra fin da subito di avere le idee molto chiare su molti aspetti della vita del nipote: vuole insegnarli un vocabolo al giorno così da ampliare al massimo non solo la capacità di linguaggio del bambino, ma anche la sua elasticità mentale, vuole che sia poliglotta, colto, istruito. Il primo scoglio si presenta nel momento in cui occorre scegliere una scuola adeguata per il nipote, fresco di trasferimento da Chicago a New York. Il testamento del padre di Patrick chiede che al figlio sia impartita un’educazione rigorosa, ma zia Mame ha ben altro in testa: al diavolo le scuole tradizionali, i collegi, le divise e le solite, vecchie, materie: perché non frequentare, invece, una scuola che sia sperimentale, orientata al pieno sviluppo artistico degli alunni, orientata al totale sradicamento di tutte le inibizioni sociali e interpersonali? Un ambiente così chic, in cui ci si muove senza vestiti, pieno di lampade ultra-violette, in cui si asse-conda lo spirito artistico… l’esperienza scolastica in questo istituto dura il tempo di un paio di giorni, ovvero il tempo in cui la polizia fa irruzione in aula e arresta il maestrodirettore-artista. Zia Mame è costretta a malincuore a ripiegare su una scuola “normale”, un collegio scelto dal tutore legale del patrimonio di Patrick, ma questo non le impedisce di coinvolgerlo in mille incredibili avventure: tracolli finanziari, esperimenti artistici, disastri professionali, amicizie pazzesche con i mirabolanti personaggi di una New York ruggente. L’ecletticità di zia Mame è tale per cui riesce a farsi benvolere e ad adattarsi a tutti gli ambienti e a tutti i contesti in cui si trova: dal boudoir dei teatri ai salotti più altolocati, dalle feste più stravaganti ai quieti spazi delle case coloniali del Sud, dove si trasferisce per sposare un ricco, tranquillo gentiluomo, zio Beau. In campagna, zia Mame si destreggia senza battere ciglio tra tè in veranda, feste in giardino ed eccentrici parenti del Sud, arrivando persino a cavalcare (svenuta per lo spavento) un cavallo imbizzarrito propinatole da una ex spasimante del marito intenzionata a liberarsene per riaccaparrarsi il ricco Beau. Queste sono solo alcune delle avventure raccontate da Patrick, voce del racconto, in quanto il libro copre un arco temporale piuttosto lungo. In questo arco temporale, vediamo Patrick bambino diventare un giovane adulto (e addirittura papà). L’unica costante di due vite piuttosto rocambolesche i è l’affetto che lega zia e nipote e la varietà infinita di avventure vissute dai due protagonisti. Zia Mame, nella sua originalità, rappresenta un modello di vita e di stile e fa sentire tutti i lettori “suoi” nipoti. Leggendo pagina dopo pagina, ci accorgiamo di esserci affezionati a questa strana, frizzante, esuberante signora e vorremmo vivere almeno un’avventura insieme a lei. Facciamo il tifo per lei, la ammiriamo, scuotiamo la testa esasperati e divertiti di fronte alle sue assurdità, ridiamo letteralmente di gusto divorando le sue vicissitudini e rimanendo sempre stupiti da come riesca sempre a cavarsela. Proprio per questo spirito di adattamento, Zia Mame offre un grande spunto di riflessione sulla modernità dell’eleganza e sull’eleganza della modernità vissuta con stile in quanto donna colta, vivace, ricettiva nei confronti delle novità e delle persone, dimostrando uno spirito di accoglienza di assoluta contemporaneità. ... SICCOME NORAH MI RIPETEVA SEMPRE CHE I BUGIARDI VANNO ALL'INfERNO, MI fECI CORAGGIO E SPUTAI IL ROSPO ... OCCHIO AL LIBRO “ZIA MAME ” a cura di lucia Catelli

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