AVIS Comunale Cremona
9 AVIS CREMONA DEL DONATORE dell'anno scorso, partendo dal ricordo di venerdì 21 feb- braio 2020, quando durante la donazione in sede, si sentì improvvisamente la notizia del paziente 1. La fase più critica per la "nostra" associazione, prosegue Merli, sono stati quei primi due mesi: marzo e aprile con un calo rispettivamente dell'84% e del 63% delle dona- zioni. Durante la pandemia il sentimento dominante era la paura: paura di uscire, paura di incontrare persone, paura di ammalarsi e di far ammalare gli altri. Ma, come sempre capita dopo una fase critica, si è riprogettata la ripartenza con nuovi protocolli, più rigidi per aumentare il livello di sicurezza. Ed ecco, quindi, la chiamata per- sonalizzata con l'invito a rispettare gli orari di convoca- zione, l'Auditorium utilizzato come sala d'attesa, la sala visite riservata a piccoli gruppi, i percorsi di entrata ed uscita ben definiti e separati. Poi a maggio e giugno la ripresa delle donazioni e la ri- chiesta di 80 nuovi donatori di iscriversi per dare il loro contributo ed a seguire l'adesione della nostra e di tutte le Avis della provincia al progetto del sangue iperim- mune. In autunno una fase che il dott. Merli definisce della con- fusione in occasione della seconda e terza ondata in cui molti donatori richiedevano i test anticorpali che in re- altà avrebbero avuto solo un valore epidemiologico. In conclusione il direttore sanitario sottolinea come in un futuro ormai prossimo si debba procedere con: 1) maggiore programmazione 2) implementazione della prenotazione della donazione da parte del donatore stesso tramite apposito software 3) revisione degli orari della donazione per andare incontro alle esigenze lavo- rative del donatore. La Giornata mondiale del donatore sottolinea una scelta etica che rende i donatori un patrimonio inestimabile per la nostra società e, secondo il dott. Merli, bisogna continuare a far sì che il sangue rimanga un bene pub- blico a disposizione di tutti. L'ultimo intervento in scaletta è del prof. Angelo Resca- glio, direttore del nostro giornale associativo " Il dono del sangue" e presidente di una onlus di un piccolo paese. Precisa che parla come volontario e sottolinea che il volontariato non è qualcosa di aggiuntivo alla po- litica. Rimanda ad un libro che circolava negli anni 70 " L'uomo non deve morire"in cui un giornalista intervista diversi scienziati, tra cui Sabin, e quest'ultimo sottoli- nea con forza che i brevetti sanitari non si vendono, ma sono un dono per l'umanità e devono servire a tutti per- ché, dice il prof. Rescaglio, citando Don Primo Mazzo- lari, siamo tutti fratelli. Prima della consegna delle benemerenze ai donatori presenti, il presidente Giuseppe Scala chiede un saluto al dott. Massimo Crotti direttore del centro di immu- noematologia e medicina trasfusionale dell'ospedale di Cremona. Dopo aver portato il suo personale saluto e quello della Direzione Strategica dell'Ospedale, il dot- tore evidenzia come, senza il prodotto del dono dei do- natori avisini, la medicina non potrebbe essere adeguata ai tempi moderni e, parlando del momento pandemico, dice che non c'è stato alcun cluster di posi- tività in nessun Centro trasfusionale. Ringrazia i volon- tari presenti e l'Avis per il lavoro organizzativo e di promozione sul territorio che darà sicuramente i suoi frutti, come le nuove iscrizioni sembrano suggerire. La celebrazione della Giornata mondiale del donatore si chiude, all'Avis di Cremona, con la consegna delle be- nemerenze a chi ha raggiunto le 75 donazioni: volon- tari cui va tutto il nostro "grazie" per la costanza e la generosità dimostrata.
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