AVIS Comunale Cremona

4 * Presidente Avis Comunale Cremona L'annuale Assemblea associativa é stata l'occasione per presentare e successivamente approvare l'adegua- mento dello Statuto alle norme del Terzo settore, ma é stata anche l'occasione per rendicontare il lavoro di un anno, il 2018, in cui ricorreva l'85° di fondazione del- l'Avis comunale di Cremona. Un anno ricco di eventi do- cumentati nel nostro giornalino associativo "Il dono del sangue" e ripresi dai media locali o, nel caso dei "cubi per la pace", anche da alcune testate nazionali. Tutto bene, dunque? "Quasi" viene da rispondere. Per- ché i dati relativi al numero dei donatori ( e di conse- guenza delle donazioni) indicano un calo che ci preoccupa. Se le nuove iscrizioni aumentano significa che la propa- ganda, NOSTRO COMPITO PRIMARIO, funziona; quindi bisogna indagare in altre direzioni per dare una spiega- zione al calo cui si accennava poc'anzi. Molte sono le ragioni: vincoli sempre più stringenti per il mantenimento dell'idoneità, cui faceva riferimento il nostro Direttore sanitario nel suo intervento, i viaggi che toccano paesi per i quali é previsto uno stop di alcuni mesi per il donatore, la difficoltà di effettuare la pla- smaferesi per chi lavora o studia fuori città, data la chiu- sura del Centro Trasfusionale il sabato. Ma in questo editoriale voglio soffermarmi su un aspetto che é ben evidente nella slide qui riprodotta: il rapporto donatore/Avis. Rapporto in termini di corretta e proficua comunicazione che, come si vede, in alcuni casi viene a mancare. Stupisce che su 361 donatori usciti dall'Associazione, 116 per motivi validissimi, 245 abbiano interrotto la loro attività donazionale senza cenno alcuno. Soltanto il pa- ziente lavoro delle nostre infermiere e dei volontari ha permesso di verificare che 83 persone non rispondono perché hanno cambiato numero di telefono o indirizzo mail diventando di fatto irreperibili e 162 hanno rinun- ciato a donare per motivazioni personali non esplicitate. Fermo restando che "donare il proprio sangue" é un gesto di puro volontariato, sarebbe importante per l'As- sociazione capire le ragioni dell'abbandono sia per indi- rizzare al meglio il proprio operato sia per venire incontro, nel limite del possibile, alle esigenze del dona- tore. Cerchiamo, quindi, di mantenere vivo il legame con la nostra Avis perché solo lavorando INSIEME possiamo risolvere i problemi e garantirLe il futuro, nell'interesse primario di tutti coloro che hanno e avranno bisogno di sangue per vivere. EDITORIALE AVIS E DONATORE: UN DIALOGO NECESSARIO di Andreina Bodini *

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