AVIS Comunale Cremona

8 DIDI CHRISTELLE DABOS (ED. E/O) La vita di Ofelia viene bruscamente messa sottosopra quando la famiglia le annuncia che hanno organizzato un matrimonio combinato con un aristocratico dell’arca denominata “Polo”, freddissima, selvaggia e, soprattutto, lontana dalla sua casa di origine. Il matrimonio è stato combinato dalle Decane, le somme matrone vicinissime ad Artemide a cui è affidata la guida dell’Arca: un matrimonio chiaramente di natura diplomatica, ma senza alcuna spiegazione circa il perché la scelta della sposa sia ricaduta proprio su Ofelia. L’arrivo del promesso sposo, Thorn, su Arca non fa che infittire il mistero: come mai un giovane aristocratico silenzioso, burbero e a tratti scortese dovrebbe voler contrarre matrimonio con una persona di Arca? Ofelia parte con lui e con zia Roseline, sua parente e sua tutrice fino alle nozze, alla volta del Polo, la sua futura casa. Il primo impatto con il Polo è assai traumatico: l’arca è quantomai inospitale, glaciale, abitata da persone con poteri inquietanti e fortissimi. Gli abitanti dell’Arca del Polo traggono la loro origine e i loro poteri dallo spirito di famiglia locale, Faruk, sovrano e divinità risiedente in un magnifico palazzo-cittadella chiamato Chiardiluna. All’arrivo sul Polo, Ofelia viene affidata alla custodia della bellissima zia di Thorn, Berenilde, favorita di Faruk, di cui porta in grembo il figlio, e nobildonna ammirata da tutta la corte. Tanto bella quanto volubile, Berenilde inizia Ofelia alle maniere della corte, a cui sarà presentata solo dopo il matrimonio con Thorn. A causa delle fortissime ostilità tra clan, la sua presenza viene occultata a tutta la nobiltà per ragioni di sicurezza, in attesa di consolidarne la posizione sociale per mezzo del matrimonio. La vita da semi-reclusa di Ofelia nel maniero di Berenilde viene bruscamente interrotta da un ordine proveniente da Faruk in persona: vuole avere Berenilde vicino a sé, pertanto le ordina di trasferirsi a corte con tutto il suo seguito. Sotto le mentite spoglie di un valletto, Ofelia non può fare altro che seguire Berenilde a corte, dove impara a riconoscerne i clan e le famiglie più importanti. Ofelia non apprende solo gli usi, i costumi e le usanze locali, improntate al lusso più sfrenato e al divertimento perenne, ma apprende anche altre informazioni: Thorn, con cui sta per sposarsi, è il Sovrintendente della Corte, un altissimo funzionario da cui dipende la buona amministrazione della società. Nonostante ricopra un ruolo di grande prestigio, Thorn è odiato da tutta la corte in quanto figlio illegittimo di un membro del clan dei Draghi e di un membro del clan decaduto degli Storiografi, pertanto ritenuto da molti indegno anche solo di potersi presentare a palazzo. Apprende anche che la corte è uno dei posti più infidi e pericolosi del Polo: dietro la maschera delle buone maniere, si nascondono rivalità profonde e ostilità radicate tra famiglie che cercano di accaparrarsi un “posto al sole” e un piccolo scampolo di potere. In questo teatro di illusioni, di maschere e di lotte di potere, Ofelia deve combattere per sopravvivere e per trovare il proprio posto non solo in una nuova società e in un nuovo mondo. ... “AVEVO PREDETTO CHE NON AVRESTE SUPERATO L’INVERNO E MI AVETE SMENTITO. MI GIUDICATE INADATTO A OFFRIRVI UN GIORNO UNA VITA DECENTE. PERMETTETE CHE ANCH’IO SUPERI LE MIE PROVE” ... OCCHIO AL LIBRO “I FIDANZATI DELL’INVERNO” a cura di lucia Catelli In uno spazio e in un tempo diverso, in un mondo spaccato di Arche, sospese nel vuoto, gli esseri umani convivono pacificamente, raggruppati in grandi famiglie discendenti dagli “Spiriti di Famiglia”, semi-divinità che hanno dato origine a una discendenza di persone a cui hanno trasmesso i loro stessi poteri. Ofelia vive su “Anima”, una delle arche principali la cui discendenza trae origine da Artemide. Come tutti gli abitanti di Arca, Ofelia è in grado di dare vita ad oggetti inanimati, ma questa non è la sola abilità speciale che possiede: è in grado, infatti, di attraversare gli specchi tramite cui è in grado di spostarsi fisicamente da un luogo all’altro, ma è anche in grado di “leggere” la storia degli oggetti grazie ad un semplice tocco. Le sue abilità straordinarie sono compensate da una grande goffaggine e da una grande timidezza, che la portano spesso a rifugiarsi nel Museo di Storia Antica che gestisce.

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