AVIS Comunale Cremona

4 * Presidente Avis Comunale Cremona Il Convegno, il cui focus é riportato nel titolo, tenutosi a Varese sabato 27 gennaio u.s, ci ha visti partecipi in quanto Avis comunale di Cremona ha contribuito a for- nire parte dei dati analizzati. Tramite un questionario compilato, nei mesi di novembre e dicembre 2017, su base cartacea,da alcuni nostri donatori attivi, si é in- dagato il rapporto tra donazione ed esigenze lavorative del singolo. "Risulta sempre più strategico infatti affrontare questa tematica al fine di trovare for- mule innovative che siano in grado di soddisfare la disponibilità dei donatori sulla base delle esi- genze mutate della loro attività lavorativa" , recita un passaggio della brochure del Convegno e noi non possiamo fare altro che concordare. Lavorare e studiare sono infatti attività che spesso al- lontanano dal luogo di residenza che, di solito, coincide o é vicino al Centro di donazione del sangue; risulta per- tanto difficile, pur desiderandolo, mantenere la periodi- cità della donazione in quanto nel fine settimana i Centri di raccolta non sono ovunque operativi. Avis comunale di Cremona, per andare incontro a queste necessità, da tempo, presso la sede di via Massarotti 65 organizza cinque domeniche all'anno di prelievi che, però, riguar- dano solo il sangue intero, escludendo tutti coloro che si sottopongono a plasmaferesi (di fatto quasi tutte le donne). Poiché ogni cambiamento ha bisogno di analisi, condivi- sione e tempi più o meno lunghi, ci é parso saggio par- tecipare a questo Convegno organizzato da Avis provinciale Varese ed Avis Sovracomunale medio Vare- sotto dove sono stati analizzati i questionari compilati dalle Avis provinciali di Varese, di Trento, di Asti e dalle comunali di Cremona e di Seregno. La nostra Avis ha partecipato con 446 questionari (circa 7,5%, come da richiesta). Il dott. Vincenzo Saturni, nell'analizzare i risultati del- l'indagine conoscitiva, ha esposto la domanda-chiave che ha dato inizio alla ricerca : "Cosa può fare cia- scuna Avis, cosa possiamo mettere in campo per aumentare il numero di donatori?" Perché la forza di Avis sta nella sua capacità di intercet- tare i cambiamenti nel mondo del lavoro. Tutti i relatori hanno messo in luce il fatto che non ci sono più le grandi fabbriche, sono scomparsi i grandi centri aggregativi post lavoro ed é talvolta difficile, data la tipologia del mercato del lavoro, chiedere un permesso per andare a donare il sangue. In alcune realtà lavorative spesso non la si chiede perché il clima di incertezza incoraggia il ti- more oppure, nelle piccole realtà, non la si chiede per non mettere in difficoltà i colleghi e l'azienda. Tutti i questionari analizzati ci forniscono il seguente dato: solo il 20% dei donatori usufruisce della giornata di riposo pagata e dunque poter usufruire del giorno di riposo ri- mane solo una garanzia per la salute del donatore e non un incentivo a donare. Se mai un incentivo potrebbe es- sere costituito dalla possibilità di poter donare il sabato o la domenica; il 61% di coloro che hanno compilato il questionario si dice disposto a donare anche di pome- riggio. Il vero nodo é dunque avere la possibilità di donare nel fine settimana per i lavoratori e gli studenti pendolari. Si rendono necessarie riflessioni comuni sul tema, non facili perché dovrebbero coinvolgere l'organizzazione dei centri di lavorazione sangue. Ma un percorso, pur con tempi lunghi, andrebbe iniziato. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, la possibilità adombrata dal dott. Pierangelo Albini, direttore dell'area lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria, di la- vorare insieme perché l'imprenditore abbia una posi- zione meno baricentrica di sé, ci trova d'accordo perché la solidarietà che si manifesta attraverso il dono del san- gue investe tutta la società. Una società, come ha concluso la prof.ssa Elena Marta dell'Università Cattolica di Milano- Brescia,che ha biso- gno di costruire legami per il raggiungimento del bene comune; una società che deve valorizzare i giovani, so- prattutto quelli che fanno impresa, rischiando, inve- stendo le loro capacità in piccole imprese che hanno bisogno dell'aiuto e della valorizzazione di tutte le strut- ture operanti sul territorio, Avis compresa. EDItORIAlE IStItUzIONI, AVIS, MONDO DEl lAVORO: qUAlI INtERAzIONI E CONtRIBUtO Al pERSEGUIMENtO DEGlI OBIEttIVI SANItARI E SOCIAlI DEl tERRItORIO di Andreina Bodini *e Giuseppe Scala

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